«C’è una cosa che non bisogna chiedere all’amore. È quella di trasformare le nature infelici. Si capirà, dopo la lettura di queste pagine, che non ho fatto quest’osservazione alla leggera».
Memorie di un uomo particolare, Emmanuel Bove
«La notte in cui ammazzarono Federico García Lorca non c’era luna. Io, che sono alla guida di questo libro, mi sono permessa di disegnarla, perché il colmo di quell’orrore fu che non ci fosse neppure lei a tenergli compagnia.».
Federico, Ilu Ros
«Quindi la loro vita non gli appartiene, obbediscono al tempo, e ho pensato Io sono meglio di loro la mia vita appartiene a me, nessun padrone domina la mia vita, è orribile, ho pensato, avere una vita che non è tua, La gente è pazza, ho pensato, per avere dei soldi vende la sua vita a qualcun altro».
Renata vattelappescaCatherine Guérard
«Avere tredici anni e conoscere il silenzio del páramo. Tredici anni e una figlia in arrivo. Partorire in mezzo ai monti, in una grotta che rivedrai solo il giorno in cui, con gli altri tuoi figli, correrai a rifugiarti lì per scappare dalle bombe».
Donne della nebbiaLura Acero
«Quante notti in bianco e giorni neri. La carne è debole. I giovanotti del XX secolo cedono a tutte le tentazioni della moderna Babilonia e ogni anno ne creano di nuove».
La morte difficileRené Crevel
«E lei, mia sorella, è solo quel minuto lì, il minuto di ogni giorno in cui la mente guarda il suo viso, il suo ricordo. Mia sorella è un ricordo. Un ricordo che si copre i capelli e le braccia; un ricordo che cammina dietro a un uomo, che non parla con gli estranei. Un ricordo governato dalla devozione a un profeta».
Il libro di AishaSylvia Aguilar Zéleny
«Al Louvre, nella Salle des États, invece di guardare La Gioconda mi capita sempre più spesso di guardare quelli che guardano La Gioconda. È una reazione comprensibile, assai diffusa tra i frequentatori assidui del museo, anche se non facile da confessare. Può sembrare snobismo. A Giacometti accadeva la stessa cosa. Con l’andare del tempo lo scultore, a caccia di ispirazione nel museo-giungla, trovava le facce dei visitatori più interessanti dei quadri». ("La Repubblica", 8 giugno 2000)
Se guardo altrove - Letteratura, arte, fotografia, cinema (1962 - 2019)Bernardo Valli
«Per brevi istanti ogniqualvolta lo vedevo saltare e scodinzolare con la schiena ammaccata e i tic nervosi mi tornava in mente la sua immagine sul terreno. Era terrificante. Quell’uomo non era cambiato di una virgola. Era ancora il bambino di undici anni che non avevo soccorso».
Poveri a noiElvio Carrieri
«Sei innamorato di tua moglie?» domandò allora, con gli occhi lucidi rivolti verso la finestra. «Sì. Lei non sa come sono, è una situazione complicata…». «E come sei?» domandò Bryan con un sorriso. «Sono come sono. Una donna trans prima dell’operazione».
Di taglio in taglioJuan Sebastián Gaviria
«La notte in cui ammazzarono Federico García Lorca non c’era luna. Io, che sono alla guida di questo libro, mi sono permessa di disegnarla, perché il colmo di quell’orrore fu che non ci fosse neppure lei a tenergli compagnia».
FedericoIlu Ros
«Mi reincarnavo, ritornavo un essere di carne. Quel benessere mi stordiva. Avrei potuto rimanere lì per il resto dei miei giorni, distesa al sole accanto a quell’uomo senza dire una parola».
Elogio della passioneCarlotta Clerici
«E ora che ti sto raccontando tutto questo penso, povero Manuel, che ringraziava il marinaio e diceva se non era per lui starei ad annoiarmi in Spagna. Poverino, perché se non l’avessero tradito, se ne starebbe nel suo paese, annoiato, sì, ma almeno non lo avrebbero ammazzato».
Morte all'AvanaRubén Gallo
Alejandra Kamiya
Alejandra Kamiya è nata nel 1966 a Buenos Aires da padre giapponese e madre argentina.
Maturata nel laboratorio del titano della letteratura argentina Abelardo Castillo, a cui l’autrice riconosce un’influenza «brutale e importantissima», la sua scrittura si rivela nei contrasti e nelle sovrapposizioni tra Oriente e Occidente.
La narrazione di Alejandra Kamiya è un ponte tra due luoghi, il suo stile una raffinata sintesi tra economia delle parole e capacità di cogliere nella vita quotidiana quell’istante irripetibile che merita di essere narrato.
Nel tempo i racconti di Alejandra Kamiya hanno ricevuto numerosi premi, tra i quali il Concurso de cuentos della Feria del libro di Buenos Aires nel 2009 e il Concurso de cuentos Max Aub nel 2011.
Anche gli alberi caduti sono il bosco è la prima opera dell’autrice pubblicata in Italia.
Maturata nel laboratorio del titano della letteratura argentina Abelardo Castillo, a cui l’autrice riconosce un’influenza «brutale e importantissima», la sua scrittura si rivela nei contrasti e nelle sovrapposizioni tra Oriente e Occidente.
La narrazione di Alejandra Kamiya è un ponte tra due luoghi, il suo stile una raffinata sintesi tra economia delle parole e capacità di cogliere nella vita quotidiana quell’istante irripetibile che merita di essere narrato.
Nel tempo i racconti di Alejandra Kamiya hanno ricevuto numerosi premi, tra i quali il Concurso de cuentos della Feria del libro di Buenos Aires nel 2009 e il Concurso de cuentos Max Aub nel 2011.
Anche gli alberi caduti sono il bosco è la prima opera dell’autrice pubblicata in Italia.
Anche gli alberi caduti sono il bosco
Armonía Somers
Crediti: foto Patricio Salinas A.
Nata nel 1914 a Pando e morta nel 1994 a Montevideo, l’uruguaiana Armonía Somers (pseudonimo di Armonía Liropeya Etchepare) è considerata un’autrice di culto e una delle grandi scrittrici femministe latinoamericane. La donna nuda (1950) è il suo primo romanzo e nel 1966 la Somers ne fece una seconda versione - quella che pubblichiamo –che all’epoca scatenò un dibattito feroce al quale, però, lei non partecipò. Quando uscì il romanzo, infatti, nessuno sapeva chi si nascondesse dietro quel nome e quella complessa scandalosa scrittura. Ma l'anonimato durò soltanto per qualche mese. A La donna nuda seguirono alcune raccolte di racconti e altri quattro romanzi: De miedo en miedo (1965), Un retrato para Dickens (1969), Viaje al corazón del día (1986) e il monumentale Sólo los elefantes encuentran mandrágora (1986) nel quale la scrittrice raccontò la rara malattia degenerativa che l’aveva colpita nel 1969. La letteratura era arrivata nella sua vita dopo anni di insegnamento nei quartieri marginali di Montevideo e di studi sulla criminalità giovanile, argomento sul quale scrisse molto, e con il suo vero nome, fino alla fine degli anni Sessanta. Eccessiva, misteriosa, anticonvenzionale, Armonía Somers è stata una personalità letteraria controversa e difficilmente catalogabile.
La donna nuda
Bernardo Valli
Bernardo Valli nasce a Parma nel 1930. La sua straordinaria carriera inizia nella cronaca di Milano del quotidiano “L’Italia”, nel 1955. L’anno seguente passa a “Il Giorno” diretto da Gaetano Baldacci che nel ‘57 lo invia in Marocco. Sarà il suo primo reportage di politica estera. Negli anni Sessanta segue il Sudafrica e la decolonizzazione africana, ed è corrispondente da Londra. Dal ’73 al ’77 passa al “Corriere della Sera” di Piero Ottone che nel ’75 lo manda in Estremo Oriente dove segue la guerra del Vietnam, l’India, il Giappone, la Cina, prima di stabilirsi definitivamente a Parigi. Dal ’77 al ’79 scrive per “La Repubblica” di Eugenio Scalfari, che lascia dal ’79 all’85 per andare a “La Stampa” diretta da Giorgio Fattori. A “La Repubblica” torna nell’85 e vi resta fino al 2020. Dal 2016 al 2022 ha tenuto una rubrica - “Dentro e fuori” – sul settimanale “L’Espresso”.
Se guardo altrove
Italo
Carlotta Clerici
Crediti: foto di Attilio Marasco
Nata sulle sponde del lago di Como (che attraversa tutte le estati a nuoto, particolare non trascurabile per i lettori di questo romanzo), Carlotta Clerici vive e lavora a Parigi da più di trent’anni. Nella capitale francese è arrivata seguendo la sua passione per il teatro, e anche per un certo bisogno di emanciparsi da una famiglia intellettualmente troppo impegnativa. Regista e autrice, ha messo in scena e pubblicato una decina di testi teatrali, tutti scritti in francese, uno dei quali, Ce soir j’ovule del 2010 (presentato in Italia con il titolo Stasera ovulo), continua ad avere una carriera internazionale. Uscito in Francia nel 2017, Elogio della passione è il suo primo romanzo.
Elogio della passione
Catherine Guérard
Crediti: © Jacques Sassier/Gallimard, 1967
Catherine Guérard è uno dei misteri della letteratura francese del Novecento. Si chiamava in realtà Catherine Dreyfus, era una giornalista e scrittrice, nata nel 1929 a Le Vésinet e morta a Parigi nel 2010. Ha scritto soltanto due romanzi, Ces princes uscito nel 1955 e Renata vattelappesca nel 1967 (finalista al Premio Goncourt) che all’epoca fecero sensazione, ma furono poi dimenticati per decenni. Della vita di Catherine Guérard non si sa nulla. Restano di lei un’unica fotografia giovanile e un paio di notizie personali. Si dice infatti che il François al quale è dedicato questo romanzo sia l’ex presidente François Mitterrand, suo grande amore, e che abbia avuto una relazione anche con lo scrittore Paul Guimard. Ripubblicato nel 2021 da Les éditions du Chemin de Fer, Renata vattelappesca ha vinto nel 2022 il Prix Mémorables, dedicato alle riscoperte di autori francesi dimenticati e fino a quel momento non ancora tradotti. Renata vattelappesca è la prima traduzione italiana di un romanzo di Catherine Guérard.
Renata vattelappesca
Elvio Carrieri
Crediti: foto di Gaia Velli
Elvio Carrieri (Bari, 2004) è un poeta e un musicista. I suoi testi poetici sono pubblicati per la prima volta sulle pagine baresi di “La Repubblica” quando ha quindici anni. Dal 2022 appaiono su siti letterari e giornali, tra cui “Nazione Indiana”, “Menabó”, “Limina Mundi”, “SUD”. Nel marzo 2023 è finalista al Premio Poeti Oggi e un suo testo è selezionato come poesia del mese sul sito-laboratorio “Poesia del nostro tempo”. Nel settembre 2023 vince il Concorso Amici di Nicco, intitolato alla memoria del giovanissimo poeta Niccolò Bizzarri. Poveri a noi è il suo primo romanzo. Lo ha scritto in una sola settimana, un capitolo ogni notte (arrivava all’alba via mail allo scrittore Francesco Forlani), nell’estate del 2023 mentre sosteneva l’esame di maturità.
Poveri a noi
Emmanuel Bove
Emmanuel Bove, nato a Parigi nel 1898 e morto nel 1945, è prima di tutto un personaggio di fantasia. Il vero nome dello scrittore è infatti Emmanuel Bobovnikoff, lo stesso di suo padre, ma si firmerà sempre Bove. Figlio di un ebreo senza un impiego stabile, nato nel ghetto di Kiev e fuggito dai pogrom russi, e di una donna delle pulizie lussemburghese, non ha avuto una vita facile. Durante la Prima guerra mondiale si arrangia con piccoli lavori tra Parigi e Marsiglia. Nel 1922 si sposa e si trasferisce in Austria, dove comincia a scrivere. Ha due figlie e divorzia nel 1930 per risposarsi poco dopo con una ricca signora, con la quale vivrà qualche tempo ad Algeri durante la Seconda guerra mondiale. Scoperto da Colette - che nel 1924 fece pubblicare I miei amici, il primo romanzo, considerato il suo capolavoro - era amato da Rilke come da Beckett. Bove è autore di una trentina di opere, in gran parte ampiamente autobiografiche. Negli anni Ottanta, dopo un lungo oblio, è stato riscoperto e tradotto in tedesco da Peter Handke che lo considera un autore di culto e sostiene che «dovrebbe essere il santo patrono degli scrittori (puri), più di Kafka e alla stessa stregua di Anton Čechov e Francis Scott Fitzgerald».
Memorie di un uomo particolare
Ilu Ros
Crediti: foto di Jan Drix
Ilu Ros è nata a Mula (Murcia) nel 1985. Nonostante una laurea in Belle Arti e Comunicazione Audiovisiva all’Università di Granada, non ha mai considerato la possibilità di dedicarsi al disegno e all’illustrazione fino a quando non si è trasferita a Londra, nel 2011. Ilu Ros trova ispirazione nel quotidiano, nelle città che visita, nelle persone che la circondano e nelle storie che le raccontano, nei libri, nei film, nei viaggi in treno, nella musica che ascolta… È soprattutto nelle piccole cose che le piace cercare storie nuove (o forse non così nuove). Ha esposto alla galleria Miscelanea di Barcellona ed è stata finalista del Poster Prize for Illustration, premio assegnato dall’Association of Illustrators e dal London Transport Museum di Londra. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, Hey Sky, I’m on My Way: A Book About Influential Women (Lit Riot Press, New York). Dopo l’uscita di Cosas Nuestras (Lumen, 2020), è stata selezionata per rappresentare la sezione spagnola alla Biennale di Illustrazione di Bratislava, unanimemente elogiata dalla critica e per questo nominata “Murciana dell’anno” dal quotidiano “La Verdad”. Federico è la prima opera di Ilu Ros pubblicata in Italia.
Federico
Juan Sebastián Gaviria
Crediti: foto di Angela Yepes
Nato a Bogotá nel 1980, Juan Sebastián Gaviria è uno degli scrittori latinoamericani da tenere d’occhio. A diciassette anni è stato espulso da un’accademia militare negli Stati Uniti, è ritornato in Colombia, ma non ha mai finito il liceo. Come il Che, ha fatto un viaggio iniziatico in motocicletta, tra il 2007 al 2009, da Bogotá all’Alaska, è sceso fino in Patagonia, a Punta Arenas, Cile, ed è risalito a Bogotá. Nato da quel viaggio, il suo primo libro è di poesia: Cicatriz Souvenir (2009). Dopo alcuni anni negli Stati Uniti, oggi vive stabilmente in Colombia con la sua famiglia. Alla passione per la scrittura alterna quella per i coltelli, da cucina e da difesa, che crea in modo artigianale e in modelli unici come opere d’arte. Di taglio in taglio è il suo quinto romanzo, il primo a essere tradotto in italiano.
Di taglio in taglio
Laura Acero
Crediti: foto di Alejandro Lozano
Laura Acero (Bogotá, 1990) ha studiato letteratura all’Universidad Nacional de Colombia, poi scrittura creativa all’Universidad Central di Bogotá. Molto attiva anche come promotrice culturale, nel 2018 ha esordito con Viajes de campo y ciudad, un diario in cui registrava le sue giornate all’interno del Biblocarrito R4, progetto di biblioteca itinerante a bordo di una Renault 4. Ha diretto diversi laboratori per il programma Escrituras de Bogotá dell’Idartes (Instituto de las Artes) e nel 2019 ha pubblicato La lectura en Colombia: formas de estudiarla y promoverla (Filomena Edita, 2019). Donne della nebbia è il primo romanzo della scrittrice bogotana e la prima opera a essere tradotta in italiano.
Donne della nebbia
Nathalie Guetta
Crediti: foto di Mauro Guglielminotti
Nathalie Guetta è nata nel 1958 a Parigi e morirà non si sa quando, ma quasi sicuramente non a Parigi. Ha impiegato più di sessant’anni per metabolizzare regole basilari di vita che di solito si assimilano in età tra i dieci e i quindici anni. Nel frattempo ha fatto l’attrice perché non le restava altra opzione. Tutti pensano che lei sia da sempre la perpetua di Don Matteo, in realtà, arrivata in Italia, a Napoli, a 25 anni, ha girato film d’autore, ha recitato in teatro con Carlo Cecchi, è stata ospite fissa in televisione al Maurizio Costanzo Show. Il padre, vero grande amore della sua vita, dice che non è da tutti avere tre figli su Wikipedia. Nathalie Guetta è infatti la sorella di Bernard Guetta, importante giornalista francese, oggi parlamentare europeo, e del musicista David Guetta, che ha però un’altra madre. Dodici in caso di stress racconta il risveglio tardivo di Nathalie/Gaby. È il suo romanzo d’esordio al quale con grande probabilità non ne seguirà un altro. Non per mancanza di idee o di argomenti. Per pigrizia, semplicemente.
Dodici in caso di stress
René Crevel
"Ritratto di René Crevel" (1928), Jacques-Émile Blanche - Museo Carnavalet, Parigi
René Crevel, nato a Parigi nel 1900, è uno dei più importanti scrittori simbolisti francesi del XX secolo. L'infanzia tormentata, segnata dal suicidio del padre e dal pessimo rapporto con una madre bigotta, permea tutta la sua opera. Laureato in filosofia, si unisce dapprima al movimento dadaista e poi al surrealismo con André Breton. Elegante protagonista della vita notturna parigina dell’epoca, nonché membro del Partito Comunista Francese, Crevel pubblica nel 1926 La morte difficile, il suo romanzo più famoso nel quale, con toni brillanti e intensamente dolorosi, esplora temi personali quali la sessualità, la follia e il sogno. La tumultuosa storia d'amore con il pianista statunitense Eugene MacCown scandalizza i surrealisti per la sua aperta omosessualità, tanto che verrà espulso dal gruppo. Irrequieto, malato di tubercolosi e con problemi di salute mentale, nel 1935 Crevel si suicida con il gas nel suo appartamento, proprio come nel 1921 aveva raccontato in Deviazioni, il primo romanzo.
La morte difficile
Rubén Gallo
Crediti: foto di Daniel Delaborde
Rubén Gallo, messicano, scrittore e saggista, dal 2002 insegna letteratura all’università a Princeton, dove si occupa anche della storia culturale europea.
Nel 2017 pubblica Conversación in Princeton, libro intervista con Mario Vargas Llosa, e nello stesso anno esce anche Teoría y práctica de La Habana, romanzo ambientato nella notte cubana. Gallo ha pubblicato saggi su Freud (è nel board dei consiglieri del Museo Freud a Vienna), sul movimento delle avanguardie in Messico, su Città del Messico, su Proust e, nel 2013, per Il Saggiatore è uscito Un Edipo stalinista. Gallo vive tra New York, la Francia, il Messico e l’Avana. Da anni si interessa, come professore e come ricercatore, alla letteratura cubana della quale è uno dei massimi esperti.
Nel 2017 pubblica Conversación in Princeton, libro intervista con Mario Vargas Llosa, e nello stesso anno esce anche Teoría y práctica de La Habana, romanzo ambientato nella notte cubana. Gallo ha pubblicato saggi su Freud (è nel board dei consiglieri del Museo Freud a Vienna), sul movimento delle avanguardie in Messico, su Città del Messico, su Proust e, nel 2013, per Il Saggiatore è uscito Un Edipo stalinista. Gallo vive tra New York, la Francia, il Messico e l’Avana. Da anni si interessa, come professore e come ricercatore, alla letteratura cubana della quale è uno dei massimi esperti.
Morte all’Avana
Sylvia Aguilar Zéleny
Sylvia Aguilar Zéleny è nata nel 1973 a Hermosillo (Sonora, Messico). Scrittrice e traduttrice, dopo la laurea in letteratura ispanica all’Università di Sonora ha iniziato una carriera accademica e attualmente insegna all’Università del Texas, a El Paso. Tra i suoi titoli Gente menuda, Uno no habla de esto, Nenitas e Coming Out, una collana per giovani adulti uscita in sei volumi negli Stati Uniti. Il libro di Aisha è la prima traduzione italiana di un suo romanzo. Basura, già tradotto in inglese e in francese, arriverà in Italia nel 2025, sempre pubblicato da Ventanas. Le opere di Sylvia Aguilar Zéleny hanno ottenuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Concurso de Cuento Cristina Rivera Garza nel 2005 e il Tamaulipas National Book Award nel 2015.
Il libro di Aisha