«C’è una cosa che non bisogna chiedere all’amore. È quella di trasformare le nature infelici. Si capirà, dopo la lettura di queste pagine, che non ho fatto quest’osservazione alla leggera».

Memorie di un uomo particolare, Emmanuel Bove

«Mi reincarnavo, ritornavo un essere di carne. Quel benessere mi stordiva. Avrei potuto rimanere lì per il resto dei miei giorni, distesa al sole accanto a quell’uomo senza dire una parola.».

Elogio della Passione, Carlotta Clerici

Alejandra Kamiya

Alejandra Kamiya è nata nel 1966 a Buenos Aires da padre giapponese e madre argentina.
Maturata nel laboratorio del titano della letteratura argentina Abelardo Castillo, a cui l’autrice riconosce un’influenza «brutale e importantissima», la sua scrittura si rivela nei contrasti e nelle sovrapposizioni tra Oriente e Occidente.

La narrazione di Alejandra Kamiya è un ponte tra due luoghi, il suo stile una raffinata sintesi tra economia delle parole e capacità di cogliere nella vita quotidiana quell’istante irripetibile che merita di essere narrato.

Nel tempo i racconti di Alejandra Kamiya hanno ricevuto numerosi premi, tra i quali il Concurso de cuentos della Feria del libro di Buenos Aires nel 2009 e il Concurso de cuentos Max Aub nel 2011.

Anche gli alberi caduti sono il bosco è la prima opera dell’autrice pubblicata in Italia.

Anche gli alberi caduti sono il bosco

Armonía Somers

Crediti: foto Patricio Salinas A.
Nata nel 1914 a Pando e morta nel 1994 a Montevideo, l’uruguaiana Armonía Somers (pseudonimo di Armonía Liropeya Etchepare) è considerata un’autrice di culto e una delle grandi scrittrici femministe latinoamericane. La donna nuda (1950) è il suo primo romanzo e nel 1967 la Somers ne fece una seconda versione - quella che pubblichiamo –che all’epoca scatenò un dibattito feroce al quale, però, lei non partecipò. Per anni, infatti, nessuno seppe chi si nascondeva dietro a quel nome e a quella complessa, scandalosa scrittura.

A La donna nuda seguirono alcune raccolte di racconti e altri quattro romanzi: De miedo en miedo (1965), Un retrato para Dickens (1969), Viaje al corazón del día (1986) e il monumentale Sólo los elefantes encuentran mandrágora (1986) nel quale la scrittrice raccontò la rara malattia degenerativa che l’aveva colpita nel 1969 e per la quale morirà nel 1994.

La letteratura era arrivata nella sua vita dopo anni di insegnamento nei quartieri marginali di Montevideo e di studi sulla criminalità giovanile, argomento sul quale scrisse molto, e con il suo vero nome, fino alla fine degli anni Sessanta. Eccessiva, misteriosa, anticonvenzionale, Armonía Somers è stata una personalità letteraria controversa e difficilmente catalogabile.

La donna nuda

Bernardo Valli

Bernardo Valli nasce a Parma nel 1930. Il primo incarico è nella cronaca di Milano del quotidiano “L’Italia”, nel 1955. L’anno seguente passa a “Il Giorno”, appena fondato. Nel 1958 il direttore Gaetano Baldacci lo invia in Venezuela, cui seguiranno l’Argentina, la Repubblica Dominicana, Cuba. Negli anni Sessanta segue il Sudafrica e la decolonizzazione africana (Congo, Mali, Ghana, Senegal, Guinea, fino alla guerra d’Algeria). Per “Il Giorno” è anche corrispondente da Londra. Dal ’73 al ’77 passa al “Corriere della Sera” diretto da Piero Ottone che nel ’75 lo invia in Estremo Oriente da dove racconta il Vietnam, l’India, il Giappone, la Cina. Alla fine della guerra vietnamita va a Parigi come corrispondente, e la capitale francese diventerà la sua residenza. Si sposterà per seguire le guerre mediorientali, quelle della Bosnia e dell’Iraq, e tutti gli avvenimenti che hanno fatto la Storia del secolo scorso, e in parte anche di questo. Dal ’77 al ’79 scrive per “La Repubblica” di Eugenio Scalfari, che lascia dal ’79 all’85 per “La Stampa” diretta da Giorgio Fattori. A “La Repubblica” torna nell’85 e vi resta fino al 2020. Dal 2016 al 2022 ha tenuto una rubrica – “Dentro e fuori” – sul settimanale “L’Espresso”.

Italo

Carlotta Clerici

Crediti: foto di Attilio Marasco
Nata sulle sponde del lago di Como (che attraversa tutte le estati a nuoto, particolare non trascurabile per i lettori di questo romanzo), Carlotta Clerici vive e lavora a Parigi da più di trent’anni. Nella capitale francese è arrivata seguendo la sua passione per il teatro, e anche per un certo bisogno di emanciparsi da una famiglia intellettualmente troppo impegnativa. Regista e autrice, ha messo in scena e pubblicato una decina di testi teatrali, tutti scritti in francese, uno dei quali, Ce soir j’ovule del 2010 (presentato in Italia con il titolo Stasera ovulo), continua ad avere una carriera internazionale. Uscito in Francia nel 2017, Elogio della passione è il suo primo romanzo.

Elogio della passione

Emmanuel Bove

Emmanuel Bove, nato a Parigi nel 1898 e morto nel 1945, è prima di tutto un personaggio di fantasia. Il vero nome dello scrittore è infatti Emmanuel Bobovnikoff, lo stesso di suo padre, ma si firmerà sempre Bove. Figlio di un ebreo senza un impiego stabile, nato nel ghetto di Kiev e fuggito dai pogrom russi, e di una donna delle pulizie lussemburghese, non ha avuto una vita facile. Durante la Prima guerra mondiale si arrangia con piccoli lavori tra Parigi e Marsiglia. Nel 1922 si sposa e si trasferisce in Austria, dove comincia a scrivere. Ha due figlie e divorzia nel 1930 per risposarsi poco dopo con una ricca signora, con la quale vivrà qualche tempo ad Algeri durante la Seconda guerra mondiale. Scoperto da Colette - che nel 1924 fece pubblicare I miei amici, il primo romanzo, considerato il suo capolavoro - era amato da Rilke come da Beckett. Bove è autore di una trentina di opere, in gran parte ampiamente autobiografiche. Negli anni Ottanta, dopo un lungo oblio, è stato riscoperto e tradotto in tedesco da Peter Handke che lo considera un autore di culto e sostiene che «dovrebbe essere il santo patrono degli scrittori (puri), più di Kafka e alla stessa stregua di Anton Čechov e Francis Scott Fitzgerald».

Memorie di un uomo particolare

Nathalie Guetta

Crediti: foto di Mauro Guglielminotti
Nathalie Guetta è nata nel 1958 a Parigi e morirà non si sa quando, ma quasi sicuramente non a Parigi. Ha impiegato più di sessant’anni per metabolizzare regole basilari di vita che di solito si assimilano in età tra i dieci e i quindici anni. Nel frattempo ha fatto l’attrice perché non le restava altra opzione. Tutti pensano che lei sia da sempre la perpetua di Don Matteo, in realtà, arrivata in Italia, a Napoli, a 25 anni, ha girato film d’autore, ha recitato in teatro con Carlo Cecchi, è stata ospite fissa in televisione al Maurizio Costanzo Show. Il padre, vero grande amore della sua vita, dice che non è da tutti avere tre figli su Wikipedia. Nathalie Guetta è infatti la sorella di Bernard Guetta, importante giornalista francese, oggi parlamentare europeo, e del musicista David Guetta, che ha però un’altra madre.
Dodici in caso di stress racconta il risveglio tardivo di Nathalie/Gaby. È il suo romanzo d’esordio al quale con grande probabilità non ne seguirà un altro. Non per mancanza di idee o di argomenti. Per pigrizia, semplicemente.

Dodici in caso di stress

Rubén Gallo

Crediti: foto di Daniel Delaborde
Rubén Gallo, messicano, scrittore e saggista, dal 2002 insegna letteratura all’università a Princeton, dove si occupa anche della storia culturale europea.
Nel 2017 pubblica Conversación in Princeton, libro intervista con Mario Vargas Llosa, e nello stesso anno esce anche Teoría y práctica de La Habana, romanzo ambientato nella notte cubana. Gallo ha pubblicato saggi su Freud (è nel board dei consiglieri del Museo Freud a Vienna), sul movimento delle avanguardie in Messico, su Città del Messico, su Proust e, nel 2013, per Il Saggiatore è uscito Un Edipo stalinista. Gallo vive tra New York, la Francia, il Messico e l’Avana. Da anni si interessa, come professore e come ricercatore, alla letteratura cubana della quale è uno dei massimi esperti.

Morte all’Avana