D. Belloc

Suzanne

Traduzione di Paola Vallatta

Un memoir senza sentimentalismi. Suzanne è la madre di D. Belloc, l’autore di questo libro; l’Andalusa era sua nonna, bella, capricciosa e volitiva moglie del comunista Nazaire dalle mani d’oro. Suzanne apre un vecchio album ed estrae alcune fotografie. Il figlio scrittore le descrive quasi con distacco, mentre lei racconta a colori vivi e senza giudizi morali la prima parte della sua vita. L’infanzia in una famiglia libera e squinternata, la sorellina morta, gli zii ricchi e il suo grande amore: Lucien detto Lulu, abbattuto nel ’51 durante un incontro di boxe in una sagra di paese quando ha venticinque anni, Suzanne ventidue e il loro piccolo D. neanche due. Lulu, alcolista da sempre come un po’ tutti in famiglia, Lulu che il figlio non smetterà mai di maledire per averlo abbandonato così male e così in fretta. Sullo sfondo, la Francia degli anni Trenta e del primo dopoguerra, miserabile e derelitta: la “notte sociale”, come la definisce Marguerite Duras nell’intervista a D. Belloc in appendice al libro.
Libro
€ 16,00

ISBN: 9791281276390

Libro: 162 pagine

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D. Belloc

D. Belloc (pseudonimo di Denis Quillivic) nasce a La Rochelle nel 1947 e muore a Parigi nel 2013. I primi tre romanzi – dei dieci che scrisse dal 1987 al 2000 – sono autobiografici. Parlano di un’omosessualità non ancora adolescente vissuta in maniera cruda e promiscua (Néons, 1987), parlano di droga (Képas, 1989) e di un’infanzia difficile che, attraverso la storia di sua madre, Belloc racconta senza pathos e quasi con affetto in questo libro. Incapace, come tutti i veri maudit, di afferrare le mani che gli venivano tese – prime fra tutte quelle affettuose di Marguerite Duras – lo scrittore morì l’ultimo giorno del 2013, stremato da un tumore, ma soprattutto dall’alcol, dalle droghe e dai demoni dei quali non si era mai riuscito a liberare.
Suzanne è la prima traduzione italiana di un romanzo di D. Belloc.

Rassegna Stampa